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domenica 6 luglio 2025 [OnL:17]
 
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Indice

Biologia marina

1. Gli ambienti marini

1.1.La Posidonia oceanica

1.1.1. Generalità e aspetti biologici

Ferruccio Chiesa

La Posidonia oceanica, comunemente detta “Erba di mare” o, impropriamente, “alga”, costituisce un sistema eco-biologico marino (biocenosi) di importanza fondamentale per il mare Mediterraneo di cui occupa lo 0,2 % del fondale in vicinanza delle coste.
Ha parenti stretti solo in Australia, essendo una specie endemica mediterranea.
La pianta, classificata da Linneo col nome di Zostera oceanica, fu rinominata con la voce attuale nel 1813 da Delile.
Fa parte delle fanerogame angiosperme monocotiledoni spontanee (famiglia delle Posidionacee) che nel Mediterraneo comprendono anche la Cymodocea nodosa, la Zostera noli e la Zostera marina.
Queste quattro specie costituiscono l’ampio insieme detto Posidonietum oceanicae.
Le Posidoniacee derivano da piante terrestri, ritornate al mare circa 200 milioni di anni fa, attraverso un complesso adattamento alla vita acquatica e salina.

In perfetta analogia con le piante terrestri la Posidonia oceanica è composta da radici, fusto rizomatoso e foglie nastriformi, ricche di tannino, riunite in fascicoli di 6-7 elementi.

Figura 1 - Prateria di Posidonia (Ferruccio Chiesa)

Alla fine dell’estate le foglie vecchie si distaccano lasciando spazio a nuove foglie di un colore verde chiaro splendente. Questa nuova generazione va incontro progressivamente ad una vasta colonizzazione – parzialmente ostacolata da secrezioni protettive della pianta stessa - da parte di colonie batteriche, che ne alterano la primitiva lucentezza, opacando anche il colore che da verde scuro diviene, a termine, marrone e bruno. Sulla patina batterica si insedia una vasta popolazione vegetale ed animale, comprensiva di Foraminiferi, Spugne, Idroidi, Serpulidi, Policheti, Ascidie e Briozoi . Tra questi ultimi assai caratteristica e costante la Electra posidoniae, che disegna sulla foglia una chiara linea zig-zagante, dal singolare aspetto di un mini-fulmine ).
Numerose specie di alghe epifitiche vegetano sulla Posidonia.
Tra gli Ospiti invertebrati più frequenti della prateria ritroviamo i Molluschi bivalvi (Pinna nobilis, Chlamis varius, Arca noae)
Figura 2 - Pinna nobilis (Ferruccio Chiesa)

gasteropodi ( Murex s.p. ) e cefalopodi ( Sepia officinalis ),
Figura 3 - Un ospite notturno della Prateria, la Sepia officinalis (Ferruccio Chiesa)

i Crostacei ( Maia verrucosa e Pagurus ), gli Echinodermi ( Paracentrotus lividus, Echinaster seposirum, Marthasteria glacialis, Holothuria tubulosa, Antedon mediterranea ), i Vermi ( Bonellia viridis ).
Un gran numero di Pesci popola l’ambiente : il Grongo ( Conger conger ) e la Murena ( Muraena helena )
Figura 4 - Murena all'agguato (Ferruccio Chiesa)

trovano nelle matte prede e tane per nascondersi ; le forme giovanili della Leccia ( Lichia amia ) si mimetizzano perfettamente tra le foglie, Triglie ( Mullus surmuletus ),
Figura 5 - Triglia che dorme tra le foglie morte di Posidonia (Ferruccio Chiesa)

Corvine ( Sciaena umbra )
Figura 6 - Corvina (Ferruccio Chiesa)

e Labridi ( Labrus viridis, Labrus bimaculatus ) trovano facile nutrimento, mentre Saraghi, ( Diplodus sargus sargus, Diplodus vulgaris
Figura 7 - Branco di Saraghi (Ferruccio Chiesa)

Orate ( Sparus aurata ) e Occhiate( Oblada melanura ) pattugliano le acque sovrastanti, spesso sormontate da fitti banchi di Rondinelle (Chromis chromis).
Gruppi di Salpe (Sarpa salpa) pascolano tranquillamente nutrendosi delle foglie più tenere.
Figura 8 - Gruppo di piccole Salpe sulla Prateria (Ferruccio Chiesa)

Figura 9 - Salpe adulte al pascolo (Ferruccio Chiesa)

Frequente la presenza della Cernia (Epinephelus guaza) specialmente nelle zone dove la prateria confina con fondo roccioso.
Figura 10 - Una grossa Cernia al limitare della prateria (Ferruccio Chiesa)

Un intero mondo animale ruota attorno alla prateria; accanto a 400 specie vegetali sono presenti infatti circa 1000 specie animali; quasi tutte le componenti dei regni animale e vegetale trovano nella prateria la loro naturale sede vitale.

Classificazione della Posidonia oceanica
Regno=Plantae
Divisione=Magnoliophytae
Classe=Liliopsida
Ordine=Nayadales
Famiglia=Posidonacee
Genere=Posidonia
Specie=P.oceanica

La Posidonia fiorisce in autunno e produce in primavera frutti verdi simili ad olive ( sono appunto detti “olive di mare” ) che dopo alcuni giorni di galleggiamento e di deriva in superficie, affondano su nuove zone da colonizzare.
E’ una pianta stenoalina, che predilige cioè concentrazioni saline fisse, non vegeta pertanto in prossimità di foci di fiume o in lagune salmastre.
La foglia della Posidonia, per caratteristiche fisiche ( grande contenuto in cellulosa che la rende rigida e fibrosa ) e chimiche ( sostanze repellenti ) è poco appetibile : soltanto un riccio ( Paracentrotus lividus) ed un pesce ( Salpa sarpa ) se ne cibano : i residui morti rappresentano al contrario un ricco ed essenziale cibo per gli organismi detritovori.
La biocenosi posidonica presenta una conformazione omogenea ed estesa, con singole piante molto addensate : in un metro quadrato di superficie si contano fino a 700 singoli esemplari con oltre 1000 ciuffi foliari, per una superficie esposta alla luce di 40 metri quadrati.
La prateria di Posidonia ( detta anche Posidonieto ), si estende dalla profondità di pochi metri a fondali di 30-40 ( di rado, in presenza di acque particolarmente trasparenti e pure può raggiungere i 70 metri ) : occupa quindi la zona dell’infralitorale, dove la luce solare penetra in abbondanza.
Predilige fondali marini sabbiosi, detritici o melmosi, dove costituisce spessi ed intricati agglomerati (rizomi, radici e detriti intrappolati ), detti matte.
Figura 11 - Tipico aspetto di una matta (Ferruccio Chiesa)

Sulle spiagge antistanti le praterie di Posidonia si accumulano grandi quantità di foglie morte (Banquettes), alte talora alcuni metri, che impediscono l’erosione e creano un ambiente biologico per molte specie di vermi ed insetti : i residui fibrosi, compattati dal moto ondosi, formano palle marroni di varia dimensione, dette egagropili.

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